Approfondimenti,  La Commissione

INDAGINE CONOSCITIVA stoccaggio e traffico illecito di rifiuti

La Commissione Antimafia Anticorruzione Trasparenza e Legalità ha presentato lo scorso 9 luglio la relazione conclusiva della “INDAGINE CONOSCITIVA sullo stoccaggio e il traffico illecito di rifiuti in relazione all’aumento dei casi di incendio e con particolare attenzione alla presenza delle organizzazioni criminali nel ciclo dei rifiuti”. Un lavoro durato sei mesi durante i quali abbiamo avuto in audizione diversi attori della filiera dei rifiuti e degli organi preposti al controllo.


Di fronte al crescente numero di incendi nei siti di stoccaggio e trattamento di rifiuti in Lombardia, sia
autorizzati che abusivi, che nel 2018 ha trovato il suo culmine in quello di via Chiasserini a Milano, la
Commissione Antimafia regionale ha ritenuto di dover approfondire il fenomeno indagandone le cause,
le possibili connessioni con gli interessi e le attività delle organizzazioni mafiose nel nostro territorio
e naturalmente profilando opportune modalità di intervento sia in chiave preventiva che di controllo.
Lo spirito con il quale ci siamo approcciati ai lavori è stato quello di un organo legislativo chiamato
anzitutto ad una conoscenza approfondita del tema che si è espressa, prevalentemente, attraverso
l’ascolto e il confronto con istituzioni ed enti diversi, con tutti gli attori variamente coinvolti nella
filiera dei rifiuti, con le associazioni, con le forze dell’ordine e con la magistratura, al fine di ottenere
un quadro il più esaustivo possibile anche sotto il profilo della raccolta di proposte e suggerimenti. La
Commissione ha scelto questa modalità perché l’ha ritenuta la vera chiave e la giusta premessa di buoni
interventi legislativi ritenendola anche un severo momento di formazione.

Il tema indagato è oggi fra i più urgenti con i quali siamo chiamati a misurarci. Da più parti, come il
lettore potrà rilevare nelle pagine a seguire, riceviamo segnali che ci suggeriscono come gli affari legati
al traffico illecito di rifiuti siano uno degli orizzonti privilegiati dalle organizzazioni mafiose operanti in
Lombardia. Un mercato straordinariamente funzionale alle ambizioni di potere dei mafiosi, un mercato
eccezionalmente redditizio che mette chi lo governa nella posizione di influenzare e di incidere in
profondità in segmenti rilevanti di economia.

La crescita osservata del ruolo delle mafie in questo settore si lega serratamente ad una serie di
elementi di contesto che l’hanno inevitabilmente favorita tra i quali i profondi cambiamenti del mercato
dei rifiuti, con il blocco delle importazioni delle materie plastiche da oriente, Cina in particolare, e la
situazione impiantistica interna con aree del nostro Paese carenti di impianti per il trattamento dei
rifiuti, che quindi transitano verso poche Regioni, e tra queste la Lombardia che detiene un primato
assoluto.
Queste condizioni, assieme ad altre, che di per se favoriscono l’accumulazione di grandi quantità di
rifiuti, divengono il terreno ideale sul quale matura poi il fenomeno dei roghi e dei così detti “fuochi
liberatori”.

Dal lungo e serrato confronto con gli auditi e dallo studio e analisi della ricca documentazione
e normativa in materia, sono emerse, come era inevitabile, criticità da sanare e, dall’altro lato,
un’autentica molteplicità di proposte migliorative, riassunte in questa relazione e distinte fra interventi
orientati alla prevenzione e altri al controllo che mostrano all’Istituzione regionale ampi spazi di
intervento legislativo e amministrativo.

Milano, 8 luglio 2019
Monica Forte
Presidente Commissione speciale antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità

Scarica qui sotto il file pdf completo della Relazione conclusiva.

Indagine_conoscitiva

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Show Buttons
Hide Buttons