Approfondimenti

Le mani della ‘Ndrangheta sul mercato locale della droga

Da un punto di vista geografico, l’Ovest Milano è senza «vie di fuga»: chiuso a Nord dalla locale della ‘Ndrangheta cirotana di Legnano-Lonate Pozzolo e a Sud, verso il Pavese, dai tentacoli del casato mafioso più importante di tutti di Platì. Un territorio ormai colonizzato dai clan, come certificano le inchieste della magistratura e le periodiche relazioni della Direzione investigativa antimafia.

Fonte: Settegiorni del 09.04.2021 di Alessandro Boldrini

Inchiesta in un territorio ormai colonizzato dai clan. Da un punto di vista geografico, l’Ovest Milano è senza «vie di fuga»: chiuso a Nord dalla locale della ‘Ndrangheta cirotana di Legnano-Lonate Pozzolo e a Sud, verso il Pavese, dai tentacoli del casato mafioso più importante di tutti, i Barbaro-Papalia di Platì

Si scrive droga, ma si legge mafia. Che, nel nostro territorio, è soprattutto ‘Ndrangheta. Un territorio ormai colonizzato dai clan, come certificano le inchieste della magistratura e le periodiche relazioni della Direzione investigativa antimafia.

Tra Magentino e Abbiatense
I rampolli e le nuove leve dei platioti vivono ormai stabilmente nei paesini dell’Abbiatense. Paesi da poche migliaia di abitanti e non sotto i riflettori come Corsico o Buccinasco, che da almeno quarant’anni ospitano i loro padri, nonni e zii, nomi del «gotha» mafioso calabrese. Ad esempio Gudo Visconti è casa della famiglia Zappia e di «Micu ‘u bruttu», mai condannato per mafia ma per gli inquirenti in contatto con vecchi e nuovi boss. A Gudo c’è poi «’u sceiccu», di cui parla in alcuni verbali il collaboratore di giustizia Domenico Agresta, giovane boss di Volpiano noto come «Micu McDonald». Ma c’è anche «’u pettinaru», incensurato, ma ritenuto d’interesse investigativo per la Dda di Milano. Intestati alla sua azienda sono infatti i capannoni di Vigano, frazione di Gaggiano, dove gli investigatori trovano le serre in cui si riforniscono di marijuana gli indagati di diverse indagini sullo spaccio nel Magentino.

L’ombra delle ‘ndrine, comunque, si estende su Gaggiano già da metà anni ’70, quando in paese i carabinieri di Abbiategrasso catturano i latitanti Francesco Trimboli «Ciccio ‘u surici» e Domenico Barbaro, figlio del fu don Ciccio, capobastone del ramo dei Barbaro Castanu. Entrambi – come dimostrano le foto dell’epoca – fanno parte del clan capeggiato dal superboss « nginu» Rocco Papalia. Tra Bubbiano, Vermezzo con Zelo e Calvignasco troviamo inoltre «figure di elevato spessore criminale» appartenenti ad altri rami familiari del clan Barbaro-Papalia, come le famiglie Musitano, Perre «maistru» e Molluso: a Bubbiano vive infatti Giuseppe Molluso («era una macchina da guerra per la cocaina» dice il pentito Agresta), mentre suo zio Francesco, uscito dopo quasi trent’anni di carcere rimediati in «Nord-Sud», abita a Vermezzo con Zelo.

Tra Legnanese e Alto Milanese
Altra terra di conquista delle cosche è quella di confine tra l’hinterland milanese e quello varesino, attorno all’aeroporto di Malpensa. Qui dominano le famiglie di Cirò Marina e la locale di Legnano-Lonate Pozzolo, già colpita (e sempre risorta) – dal 2009 al 2020 – da sette operazioni e decine di arresti. A capo c’è Vincenzo Rispoli, boss di Legnano ora detenuto al 41 bis e alla sbarra a Busto Arsizio per omicidio. Suo braccio destro, fino al pentimento, era il palermitano Emanuele De Castro, già custode della «bacinella», la cassa del clan. De Castro fa poi da «garante» dando il benestare all’attività di un «cartello della droga» costituito a Lonate Pozzolo e con base in un bar gestito dal figlio Salvatore De Castro, anche lui collaboratore di giustizia, aperto dopo la scarcerazione del padre. Entrambi finiscono in manette con il blitz «Adatinc» del 2017 (14 arresti) e poi di nuovo due anni dopo in «Krimisa» (34), l’indagine che svela l’interesse delle cosche nel business dei parking attorno a Malpensa e che ne documenta la presenza nei paesi di confine come Ferno, Vanzaghello o Castano Primo, dove si sono stabiliti membri delle famiglie Murano, Malena, Filippelli, Casoppero e Cilidonio.

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