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Milano, Il Tariffario Delle Cosche: 1.500€ Per Far Rientrare I Capitali

DALLE PIEGHE della maxi inchiesta “Linfa” coordinata dalla pm Alessandra Cerreti, la Procura di Milano, dal 2017, indagine dopo indagine, ha ricostruito quella che si è svelata essere la nuova finanza alternativa della ‘ndrangheta in città: fiduciaria, nella sostanza, per ripulire il denaro dell’evasione fiscale italiana. Dalle indagini sono emersi gli interessi economici di personaggi come Giuseppe Morabito.

Foto Claudio Furlan – LaPresse

 

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 24.07.2022 di Davide Milosa

Un rinvio a giudizio per autoriciclaggio e una assoluzione per riciclaggio. Dalla Svizzera ai Paesi dell’Est, passando per i cambisti di Malta fino a un’isola da sogno in Thailandia. Storie intrecciate e con chiare vicinanze alle cosche calabresi. E da qui che bisogna ripartire per cercare oggi la nuova mafia a Milano.

Dalle pieghe della maxi inchiesta “Linfa” coordinata dal pm Alessandra Cerreti, che dal 2017, bar dopo bar, da un Comune all’altro, processo dopo processo (anche per traffico di droga), ha raccontato gli interessi economici di personaggi come Giuseppe Morabito, condannato anche per estorsione aggravata dal metodo mafioso, e definito vicino alla cosca “Pesce-Bellocco”. Così, informativa dopo informativa, la vera ‘ndrangheta al Nord si svela. Con la sua capacità di farsi finanza fornendo servizi ad hoc. Fiduciaria, nella sostanza, per ripulire il denaro (non suo) dell’evasione fiscale italiana. Era il 2015-16 e, per legge, si potevano riportare in Italia capitali esteri (a volte poco chiari) pagando una multa allo Stato attraverso una collaborazione volontaria (Voluntary disclosure).

BASE A LUGANO LE MANOVRE PER SBLOCCARE I SOLDI

Ora tutto sta nei due recentissimi provvedimenti firmati dal giudice per le indagini preliminari, Guido Salvini. Da questi emerge la storia del signor Angelo (poi assolto per il riciclaggio) il quale si ritrova sul conto di Lugano della Banca Credit Agricole un gruzzoletto di 70mila euro, provento, secondo le indagini fatte dalla Dia e dal Ros di Milano, di reati fiscali. L’uomo, che da anni lavora nel settore bancario, vorrebbe sbloccare il conto, ma l’istituto si mostra molto rigoroso nei confronti di quegli italiani non residenti in Svizzera ma intestatari di conti correnti. Entrano così in gioco i fiduciari della ‘ndrangheta. Che mettono sul tavolo diversi servizi di “lavanderia”. Primo fra tutti la possibilità di sbloccare il conto attraverso una nota integrativa sulla dichiarazione dei redditi del signor Angelo, il quale spiegherà alla Procura di ben conoscere uno dei colletti bianchi della cosca. Tanto che, secondo il pm, quell’amicizia definita occasionale dall’ormai ex imputato, era in realtà “una collaborazione in altre attività, forse simili a quella contestata, collaborazione che poteva ancora continuare“.

MINACCE VIA LA CRAVATTA, TORNANO VECCHIE MALERE

Intercettata, una professionista milanese specializzata in fideiussioni e ritenuta braccio finanziario della ‘ndrangheta spiega: “Questo (il signor Angelo) è veramente serio e ci passa il lavoro“. Il pacchetto finanziario della ‘ndrangheta offre al cliente anche la possibilità di triangolare il denaro. Ovvero di spostarlo da Lugano e portarlo in Slovenia, per il tramite di una società di diritto italiano con conto all’estero. Il denaro così arriva in Slovenia grazie alla collaborazione di un prestanome. Dopodiché dovrà rientrare in Italia. Costo del servizio: circa. 1.500 euro a testa per i fiduciari della ‘ndrangheta. I quali lavorano a provvigioni sui clienti. “Parcelle” che naturalmente sono commisurate alla quantità di denaro ripulito. I rischi, però, stanno dietro l’angolo. E in questo caso, il denaro appoggiato in Slovenia tarda a rientrare in Italia. La ‘ndrangheta così sveste la giacca e la cravatta, e si fa mafia antica. Tanto che il garante del rientro del denaro viene pesantemente minacciato dai broker e dallo stesso Morabito. Al punto da finire estorto lui, e loro condannati. Dirà Morabito: “Io ti dico amichevolmente, sbrigatemi questa faccenda (…). Perché io vengo a suonarti a casa e di sicuro non sarò tenero“. Anche perché, spiegherà la fiduciaria economica della cosca a proposito del denaro che non rientra: “Abbiamo scelto noi di far transitare i soldi là in Slovenia (…). Perché adesso questo (Angelo, ndr) giustamente pensa che glieli vogliamo fottere“.

180.000 EURO SULL’ASSE SVIZZERA – THAILANDIA

I servizi al cliente sono continui e riguardano cifre anche più alte, come nel caso che riguarda il rinvio a giudizio per autoriciclaggio di una signora che grazie ai fiduciari della ‘ndrangheta sposta dalla Svizzera 180mila euro. Qui la donna è a giudizio in concorso con lo stesso Morabito. Al di là di questo, ciò che vale è sempre il servizio offerto dai boss. In grado di gestire i 180mila euro, secondo l’accusa, frutto di evasione fiscale e appoggiati sempre su un conto svizzero del Credit Agricole. È lo stesso Morabito che al telefono con uno dei suoi fiduciari svizzeri chiede: “Ascolta se io volessi spostare dei soldi dalla Credit Agricole a un’altra banca vicina a noi quale potremmo utilizzare per aprire un account?“. L’obiettivo è poi traghettare il denaro in Moldavia e da qui reinvestirlo nel Sud-est asiatico. L’uomo si darà da fare e troverà la strada. Tanto che al telefono con il boss concluderà: “Sono riuscito a guadagnarmi il bonus?“. Il denaro, secondo l’inchiesta, così finirà su una società di diritto moldavo riconducibile, scrive il giudice, a Morabito ma gestita di fatto da un prestanome. Denaro che poi la donna tenterà di reinvestire in altre attività commerciali su un’isola thailandese. Nel libro mastro di questa nuova finanza segreta è appuntato il cliente denominato “i venezuelani”, che dalla Svizzera vuole spostare sette milioni in Moldavia, il tutto prima cambiando la valuta. E anche qua il service-‘ndrangheta è sul tavolo.  Spiega un uomo dell’organizzazione a Morabito: “Ho un ufficio a Malta dove riesco a cambiare“. Conclude il braccio finanziario della cosca: “Un cliente lo abbiamo portato a termine e due giorni fa gli abbiamo dato i suoi soldi“. Insomma, pacchetto completo e servizio rapido.

È la finanza bellezza: ‘ndrangheta a Milano.

PM Alessandra Cerreti

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